Cisti di Baker, cosa sono?

Baker, altra parola incomprensibile ai pazienti. Di cosa si tratta?

La cisti poplitea o cisti di Baker, è una tumefazione benigna nel cavo popliteo, dietro il ginocchio.
La sua dimensione varia in genere da pochi millimetri a qualche centimetro ed interessa un solo ginocchio.
L’eponimo deriva da William Morrant Baker (1838-1896), il chirurgo che per primo la descrisse.

Non si tratta di una vera e propria cisti chiusa, poiché rimane, di norma, un collegamento con l’articolazione del ginocchio. Una specie di estroflessione della capsula posteriore, dovuta ad un eccesso di produzione del liquido sinoviale, normalmente presente nel ginocchio. La pressione del liquido ed il movimento del ginocchio spingono sulla capsula posteriore che, in alcuni casi, si estroflette nel poplite, di solito, medialmente, piena di liquido.
Più precisamente, nell’area compresa tra i tendini che, da dietro, finiscono, sul davanti, nella cosiddetta “zampa d’oca”, sotto il ginocchio, ed il tendine del muscolo gastrocnemio mediale (gemello mediale). Questi, insieme al muscolo soleo ed al tendine del gastrocnemio laterale (o gemello laterale), formano il “cavo popliteo”. Sotto il ginocchio, dietro la tibia, i muscoli (tricipite della sura) formano il “polpaccio”.

La Baker va in diagnosi differenziale con le cisti, vere e proprie, delle guaine tendinee dei muscoli posteriori del ginocchio o delle infiammazioni delle borse di scorrimento (borsiti).

Perchè si forma? Ci sono delle cause sconosciute, soprattutto nei giovani, poiché l’articolazione non presenta anomalie. Si ipotizza che possa essere data da un anomalo passaggio, congenito, della capsula posteriore, predisponente alla estroflessione.

Di solito colpisce l’età adulta e si forma in seguito: ad un trauma, ad una patologia all’interno dell’articolazione o ad un’operazione chirurgica. La causa più frequente è una lesione degenerativa del menisco mediale. Oppure, condizioni infiammatorie importanti, come ad esempio quelle date da patologie reumatiche, oppure nel caso di un trauma come una lesione del legamento crociato anteriore, con instabilità cronica importante. Insomma, cause che infiammano il ginocchio e fanno produrre liquido, in eccesso, dalla membrana sinoviale.

La diagnosi è abbastanza semplice, con un esame clinico, una visita specialistica. La tumefazione, se da fastidio, di solito è voluminosa ed evidente. Comunque una Risonanza Magnetica Nucleare del ginocchio, senza contrasto, più che un’ecografia, risolve il dubbio ed evita errori di diagnosi, come una trombosi venosa profonda Inoltre, aiuta, eventualmente, il medico a proseguire le indagini per altre patologie, più rare, tipo le neoplasie benigne dei tessuti molli, quelle maligne (liposarcomi, lipoblastomi, linfangiosarcoma, sarcoma di Kaposi, ecc.), le cisti meniscali, cisti gangliari, le lesione dei muscoli o tendini del polpaccio, ecc.

TERAPIA
Come sempre si divide in sintomatica e causale.
Intanto, è bene dire che la cisti si può rompere. Il liquido, al suo interno, potrebbe iniziare a scendere verso il polpaccio, provocando sensazione di acqua che scorre lungo il polpaccio, anche senza dolore, con gonfiore del polpaccio, sotto il poplite.
Dato che questi sintomi possono sembrare simili a una trombosi, è importante rivolgersi subito dal medico, nell’eventualità che sia necessaria una cura per questa patologia.
I rimedi causali, si applicano in funzione del fenomeno eziologico (della causa) che ha prodotto la cisti, spesso chirurgici. Quelli sintomatici, di solito, sono conservativi. La Fisioterapia è sempre la prima opzione, se non dovesse portare alcun risultato, si inizia ad ipotizzare l’idea di un approccio invasivo, mediante l’aspirazione della cisti, la rimozione artroscopica della causa o la rimozione chirurgica, per via posteriore della stessa cisti.
Per ridurre i sintomi si utilizzano mezzi fisici ad alta tecnologia come la Tecarterapia, l’ipertermia o la crioterapia.
La tecarterapia e l’ipertermia utilizzano la radiofrequenza per stimolare il tessuto bersaglio, la crioterapia veicola farmaci per limitare l’infiammazione.
In alcuni casi si consiglia al paziente di utilizzare delle calze compressive, e il medico indica una cura farmacologica per ridurre i sintomi. I farmaci utilizzati sono i FANS, anti-infiammatori non steroidei.
Se la cisti aumenta di volume e crea dolore al paziente, e se le cure conservative non hanno avuto l’effetto desiderato è necessario applicare delle soluzioni invasive. Si può scegliere se aspirare la cisti oppure intervenire chirurgicamente.
Lo specialista valuta l’opportunità di un drenaggio della cisti, un’aspirazione del fluido presente al suo interno. Questa procedura, ambulatoriale e senza anestesia, permette una riduzione del dolore e gonfiore, oltre ad una maggiore motilità del ginocchio. L’ago dovrà avere un calibro del 19, perché il liquido presente nella cisti è piuttosto denso. Nella maggioranza dei casi la procedura consiste in una iniziale aspirazione (drenaggio), seguita da un’iniezione di steroidi. Diversi studi hanno riscontrato un calo dei sintomi e una migliore funzionalità articolare a seguito di questo trattamento.

Se tutti i trattamenti non hanno portato ai risultati sperati, se la cisti recidiva, se diventa di notevoli dimensioni ed il dolore è insopportabile, il paziente va sottoposto ad un’operazione chirurgica.
Le possibilità di intervento sono due. Uno con tecnica artroscopica, in anestesia locale o spinale, in regime di ricovero ambulatoriale o giornaliero. Tramite essa, si rimuove il liquido sinoviale in eccesso ed è possibile risolvere i problemi, all’interno del ginocchio, che causano l’irritazione sinoviale.
Se, nonostante tutto questo, la cisti di Baker recidiva, occorre asportarla con un’incisione chirurgica posteriore, ricordando di chiudere il pertugio articolare, dove fuoriesce il liquido.
Il decorso post operatorio, in questo caso, sarà più delicato, con un’immobilizzazione del ginocchio (tutore rigido o gesso in estensione), per 3 settimane. Seguirà un ciclo di fisioterapia riabilitativa per un mese, con calze compressive, farmaci anti infiammatori e ghiaccio, al bisogno.