Parliamo dei dei fattori di crescita (prp) e delle cellule staminali in ortopedia, argomento molto richiesto e che crea notevole curiosità tra i miei pazienti.
Cominciamo col dire che stiamo entrando nel capitolo della medicina rigenerativa in Ortopedia e Traumatologia, con i due grandi capitoli: fattori di crescita (PRP) e staminali (MSC).
La sigla PRP, è un acronimo inglese che significa: Plateleth Rich Plasma. In italiano: Plasma Ricco di Piastrine.
Rappresenta il primo ritrovato della medicina rigenerativa, sia in termini cronologici che per numero di applicazioni, dovuto, anche, alla facilità di utilizzo.
Partendo da un semplice prelievo di sangue venoso del paziente stesso, il PRP viene ottenuto mediante una procedura di centrifugazione, volta a concentrare le piastrine che contengono numerosi fattori di crescita. I fattori di crescita agiscono a livello del sito di lesione interagendo con le cellule residenti nel tessuto danneggiato, promuovendo la modulazione dell’infiammazione, al fine di accelerare il naturale processo di guarigione e di favorire la rigenerazione tissutale. Nel nostro caso, soprattutto, nei tendini, muscoli e cartilagine articolare.
Il razionale di questa tecnica si basa sulla azione fisiologica delle piastrine, che come noto intervengono, per prime, in seguito ad un trauma o una lesione per iniziare i processi di guarigione.
La procedura è ambulatoriale, in un Centro autorizzato ad eseguire il trattamento del sangue prelevato, con appositi dispositivi sterili.Molto semplicemente, si prelevano circa 20/30 cc. di sangue (in considerazione della grandezza della lesione da trattare), da una vena del braccio, si introduce il sangue nell’apposita centrifuga che separa i fattori di crescita delle piastrine dal resto del prelievo. Dopodichè, con una siringa ed un ago adeguato, si innesta il preparato nella lesione tessutale. Dopo qualche minuto, il paziente può abbandonare lo studio, con la precauzione di stare a riposo per qualche giorno.
Le indicazioni validate scientificamente sono per:
1) per lesioni parziali e tendinopatie croniche del tendine d’Achille.
2) per lesioni e tendinopatie del tendine rotuleo e quadricipitale del ginocchio (Jumper’s knee/ginocchio del saltatore).
3) per lesioni dei legamenti del ginocchio (lesioni dei legamenti collaterali e parziali dei legamento crociato anteriore e posteriore).
4) per lesioni cartilaginee ed artrosi di bassa/media gravità del ginocchio, della spalla e della caviglia
5) per Epicondilite (gomito del tennista) / Epitrocleite (gomito del golfista) e lesioni parziali tendini mm. epicondilioidei del gomito
6) per lesioni parziali e tendinopatie della cuffia dei rotatori della spalla
Le Cellule Staminali Mesenchimali (MSC)
Le cellule staminali mesenchimali (MSC), sono uno step più avanzato, rispetto alle piastrine. I tessuti normalmente utilizzati per ottenere le MSC sono il midollo osseo, attraverso l’aspirazione da cresta iliaca (ossa del bacino) e il tessuto adiposo, mediante una piccola liposuzione (normalmente dall’addome o dalle cosce). Le cellule staminali sono cellule indifferenziate multipotenti. Il loro destino non è ancora deciso e pertanto, tramite un processo di differenziazione, a contatto con le cellule del tessuto lesionato, possono dar luogo a cellule diverse.
Hanno la capacità di contribuire alla guarigione dei tessuti tramite la produzione di una vasta gamma di fattori di crescita e molecole, adattandosi alle specifiche condizioni della patologia del paziente.
In ortopedia, vengono utilizzate soprattutto per le lesioni condrali, cioè quelle della cartilagine. Le cellule staminali prelevate dal grasso sottocutaneo, prevedono un piccolo intervento di liposuzione, con il quale si ottiene un prodotto “grezzo” che viene poi purificato, togliendo tutta la parte oleosa, e selezionando la parte stromale, cioè il tessuto che circonda le cellule grasse. Questo tessuto stromale è ricco di vasi e, appunto, cellule mesenchimali, cioè cellule staminali. Questo prodotto viene poi iniettato nelle articolazioni affette, come una normale infiltrazione.
Le cellule, producono un panno fibroso, più o meno spesso, che protegge la zona articolare sprovvista di cartilagine, perchè lesionata. E’ bene ricordare che la rigenerazione della cartilagine articolare non è ancora possibile, nemmeno con le staminali. Però, attualmente, è la miglior riparazione del danno cartilagineo, può durare diversi mesi ed è ripetibile. Dopo il trattamento con le MSC, il paziente viene fatto muovere subito, per ridurre le possibilità di aderenze intrarticolari. In ogni caso, però, il carico concesso sarà parziale per circa 20 gg., l’attività sportiva di basso impatto può essere ripresa dopo circa 2 mesi, mentre per corsa, calcio e tennis bisogna aspettare 4 mesi. Gli studi condotti in modo rigorosamente scientifico hanno dimostrato che:
– Le cellule mesenchimali migliorano la funzionalità e riducono il dolore in pazienti con grado medio/alto di artrosi, possono avere risultati comparabili a quelle di trapianti cartilaginei tradizionali (tecnica MACI) (Gobbi et Al 2015 – Kim et Al 2015).
– I pazienti trattati con infiltrazione di cellule mesenchimali rispetto al gruppo di controllo hanno evidenziato, oltre al maggiore miglioramento clinico e funzionale, anche un migliore segnale della cartilagine riparativa studiata con RMN dedicata. (Vega et Al 2015).
Dato molto importante, trattandosi sempre di utilizzo autologo, non sono mai stati riscontrati effetti avversi significativi in nessuna delle tecniche descritte e in ogni caso non precludono la possibilità di eseguire qualsiasi tipo di trattamento successivo.
Noi, al CTO di Milano, siamo stati i primi ad utilizzare le MCS, in Ortopedia, nel lontano 2012.
Qui, a seguire, un articolo di Luigi Cucchi, pubblicato dal quotidiano “il Giornale”, in quell’anno, ancora attuale.
ORTOPEDIA Terapie innovative grazie alle staminali
Ossa e cartilagini rigenerate
Al CTO di Milano
Luigi Cucchi – il Giornale – Milano – 2012
A Milano il Centro Traumatologico ed ortopedico (Cto) è uno dei pochi al mondo che si occupa della rigenerazione dei tessuti con cellule staminali adulte prelevate dal tessuto adiposo del paziente. «Primi in Italia abbiamo ottenuto ottimi risultati nella rigenerazione di osso, tendini, legamenti e cartilagine», afferma il professor Norberto Confalonieri, direttore della struttura di ortopedia e traumatologia degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, un centro di eccellenza ad elevata capacità innovativa nel campo delle tecnologie robotiche e biologiche.
«Con le cellule staminali abbiamo già trattato oltre 50 pazienti, molti di questi erano costretti ad interrompere l’attività sportiva che ora hanno ripreso. Siamo riusciti a ricostruire in una paziente – precisa Confalonieri – l’osso dell’omero completamente distrutto per una grave pseudoartrosi atrofica, portandola a guarigione in quattro mesi. Quella signora aveva già subito, senza successo, quattro interventi nell’arco di due anni.
Siamo intervenuti rigenerando un tendine d’Achille scomparso per una rottura passata misconosciuta, curato una necrosi della testa di un femore e lesioni cartilaginee del ginocchio. Stiamo predisponendo, con la società scientifica nazionale, un protocollo terapeutico per la cura delle lesioni cartilaginee delle articolazioni e per la cura della necrosi della testa del femore. La fase di ricerca clinica sta per concludersi e queste nuove metodiche offrono insperate guarigioni. Sono una grande speranza».
Le cellule staminali danno origine a tutti i tipi di cellule. Le mature nell’adulto si possono utilizzare e si trovano ovunque nel corpo umano, ma quelle dello stroma del tessuto adiposo sono le più potenti. Oggi si impiegano nella cura di diverse patologie: tumori maligni, malattie del sangue, immunodeficienze, errori congeniti del metabolismo. È ormai accertato che è possibile rigenerare, attraverso l’iniezione di staminali, anche organi come il fegato ed il cuore.
Confalonieri, dopo la laurea e la specializzazione all’università di Milano si è formato all’estero, a Chicago, presso il dipartimento di ortopedia del Rush Presbyterian St.Luke’s Medical Center, poi a Norimberga ed a Lione. Oggi è invitato in tutto il mondo ai più importanti incontri scientifici di ortopedia, per portare la sua esperienza in questi campi innovativi. Ha eseguito oltre 9mila interventi chirurgici in prima persona. É stato uno dei primi ortopedici italiani ad introdurre il computer in sala operatoria iniziando una nuova era di chirurgia mininvasiva computer e robot assistita.
Il 12 giugno del 2013 Norberto Confalonieri ricoprirà la carica di presidente mondiale della società internazionale di chirurgia computer assistita (Computer Aided Orthopaedic Surgery), oggi svolge il ruolo di primo vicepresidente .
«La moderna chirurgia – precisa il professor Confalonieri – offre molte scelte di tecniche operatorie robotizzate. I chirurghi italiani sono i migliori protesizzatori, anche senza il computer. Però, gli strumenti computerizzati sono utili per un miglior posizionamento delle componenti, attraverso un’incisione ridotta e senza complicanze aggiuntive. La metodica mininvasiva computer assistita permette di impiantare protesi meno invasive, che risparmiano i tessuti sotto la cute, osso, legamenti, muscoli e capsula, riducendo, inoltre, il sanguinamento. Gli americani sono molto più aggressivi nell’impianto di protesi. I costi ed il tempo aggiuntivo in sala operatoria, per acquisire i dati e seguire il computer, ne fanno una chirurgia d’elite. Ma, nel lungo termine, i vantaggi auspicati saranno rappresentati da una diminuzione delle revisioni e quindi da un risparmio della spesa sanitaria». L’ortopedia e la traumatologia italiana rappresentano nel mondo una punta avanzata.